Un esempio formidabile di come l’amore, l’intelligenza, la volontà e l’impegno di un gruppo coeso di ricercatori e di medici possano diventare catalizzatori, stimoli, realizzatori, controllori, di opere di eccellenza internazionale, mantenendo ferma una rotta di continuo miglioramento tecnico e umano, lottando contro l’inerzia della burocrazia, ma cercando in continuazione la collaborazione con la sanità pubblica.

La nostra collaborazione con il signor Giovanni Verga, la sua Fondazione (intitolata alla figlia Maria Letizia), l’omonimo Comitato, e attraverso di loro, con il San Gerardo di Monza cominciò con la presidenza di Antonio Codecasa per proseguire con Guido Ceron e Angelo Ferrario. La risposta partecipativa dei singoli soci fu convinta. Raccogliemmo 50.000€, cifra considerevole e ben utilizzata come vedremo a breve.

 

Al San Gerardo l’asset della ricerca assunse un ruolo strategico grazie al lavoro coordinato del dottor Giovanni Verga, del professor Masera e del professor Garattini.

A Monza oggi il processo di ricerca passa attraverso cinque step: l’identificazione del gene della malattia, gli studi sui meccanismi della malattia, l’approccio terapeutico in vitro, le prove in modelli animali, i trials clinici e la cura. La scoperta del genoma ha inoltre modificato la tecnologia e i tempi utili per salire i gradini della ricerca, e lo studio del Dna ha aiutato a capire come e quanto i piccoli pazienti rispondono al trattamento farmacologico. L’approccio olistico, diagnosi-cura-ricerca, ha portato negli ultimi anni la Clinica Pediatrica dell’ospedale San Gerardo a diventare la prima struttura in Lombardia per numero di degenti ed il terzo centro nazionale per trapianti su casi di leucemia infantile. A livello europeo ha la “responsabilità” per il protocollo italiano di queste leucemie in Italia. Infatti tutti i casi di leucemia infantile in Italia vengono monitorati dal San Gerardo di Monza e dall’Ospedale di Padova. A fronte di statistiche e numeri confortanti, sul versante delle leucemie infantili la percentuale dei bambini che sconfigge questa malattia (provenienti non solo dalla Lombardia) tocca infatti oggi quasi l’80% dei casi.